la responsabilità sociale del credente



| L'Impegno di Città del Capo | La responsabilità sociale del credente |

Affermiamo che Dio è sia il creatore che il giudice di tutti gli uomini. Dovremmo perciò condividere con lui la preoccupazione relativa alla giustizia e alla riconciliazione della società umana, e alla liberazione dell’uomo da qualsiasi forma d’oppressione. Siccome l’uomo è stato fatto ad immagine di Dio, ogni individuo, senza distinzione di razza, di religione, di colore, di cultura, di classe, di sesso o di età, possiede un’intrinseca dignità e, a causa di essa, dovrebbe venir rispettato e servito, non sfruttato. Anche per questo motivo esprimiamo il nostro pentimento sia per la nostra negligenza sia per avere, talvolta, considerato l’evangelizzazione e i problemi sociali come entità reciprocamente esclusive. Benché riconciliazione con gli uomini non significhi riconciliazione con Dio, né l’azione sociale sia da identificare con l’evangelizzazione, e neppure liberazione politica significhi salvezza, affermiamo ciononostante che l’evangelizzazione e l’attività sociopolitica fanno parte, ambedue, del nostro dovere cristiano. Per ambedue è necessario l’annuncio delle nostre dottrine riguardanti Dio e l’uomo, il nostro amore per il prossimo e la nostra ubbidienza a Gesù Cristo. Il messaggio della salvezza implica pure un messaggio di giudizio su ogni forma di alienazione, di oppressione o di discriminazione, e noi non dovremmo aver timore di denunciare il male e l’ingiustizia da qualsiasi parte si trovino. Quando l’uomo riceve Cristo è nato di nuovo nel suo regno: deve pertanto non solo affermare ma anche diffondere la giustizia di Dio in un mondo ingiusto. La salvezza che dichiariamo di possedere di dovrebbe trasformare nella totalità delle nostre responsabilità personali e sociali. La fede senza le opere è morta.

Atti 17:26, 31; Genesi 18:25; Isaia 1:17; Salmo 45:7; Genesi 1:26, 27; Giacomo 3:9; Levitico 19:18; Luca 6:27, 35; Giacomo 2:14-26; Giovanni 3:3, 5; Matteo 5:20; 6:33; 2 Corinzi 3:18; Giacomo 2:20.


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