mercoledì 9 aprile 2014

Trappole del successo istantaneo

In questi giorni in cui la malinconia e la rovina sembrano attrarre l’attenzione di tutti e in cui le notizie negative ricevono enorme copertura, frequentemente sentiamo la paura del fallimento.
Ma che cosa succede invece quando noi raggiungiamo il successo, molto successo?

Con le possibilità di comunicazione attraverso internet dove un’idea può istantaneamente raggiungere un campo di applicazione totale – ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana e disponibile a tutti – molte persone sono diventate ricche e famose in poco tempo.

Pochi anni fa un uomo produsse un video che catturò l’attenzione del mondo, raggiungendo 100 milioni di persone in una unica settimana. Ti piacerebbe raggiungere questo tipo di successo?

Questo individuo scoprì più tardi di avere sopravvalutato questo inimmaginabile successo. Il suo tentativo senza restrizioni, per raggiungerlo istantaneamente, lo portò a un estremo esaurimento e a una catastrofe pubblica. Purtroppo questo risultò negativo e poteva danneggiare la vera causa che stava promuovendo.

Possiamo riportarci ad altri esempi di persone di successo che poi fallirono. Attori che diventarono grandi personaggi dalla notte al giorno ma persero il controllo e lasciarono che il successo “salisse alla testa” e che, con la stessa rapidità, furono dimenticati. Come ad esempio imprenditori che presero scorciatoie poco etiche per perpetuare il successo o come atleti affermati la cui carriera fu come una stella cadente.

Molti di noi, con molto lavoro duro e determinazione abbiamo momenti nella vita in cui il successo e le grandi opportunità ci spingono oltre i limiti. Temiamo di vedere questa opportunità attesa tutta una vita andarsene e non ritornare più, si sentiremo costretti ad andare oltre la loro capacità fisica e mentale.

Se il successo ti raggiunge inaspettato, va adagio. Trattenendoti avrai risultati migliori e più durevoli. La Bibbia ci offre saggezza che dobbiamo considerare.

Pratica la moderazione.
Nel calore del momento, quando il successo sembra una palla di neve che si rotola da una collina, aumentando di velocità e grandezza,  siamo propensi a muoverci con lo stesso passo. Questa forza e movimento ci possono avvelenare. 
Proverbi 23:4 insegna: “Non affannarti per arricchire”.

Preparati per il futuro.
Nel provare il successo facilmente pensiamo che potrà durare per sempre. Una cosa sensata da fare è usarlo come trampolino per una prosperità a lungo termine. Considera questioni come: “Quanto rapidamente dobbiamo crescerePossiamo soddisfare le richieste nel caso persistano?
Gesù Cristo disse: “Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa e se ha i mezzi per portarla a compimento?”  (Luca 14:28)
Previeniti contro l’accumulo di ego.
Il successo può portare a una valutazione di se stesso, esagerata.  Questa è una trappola pericolosa che può essere evitata solo quando ci prepariamo prima. Paolo avverte:
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato.” (Romani 12:3)


| AUTORE | Rick Boxx -- "Momenti di Integritá com Rick Boxx" é un articolo settimanale che parla sull'Integritá nel mondo degli affari, visti con prospettiva cristiana. Trascritto con autorizzazione. www.integritymoments.com 2000, Integrity Management, Inc.

© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA., con l'unico proposito di presentare Gesú Cristo come Salvatore e Signore a uomini d'affari e professionisti.


© 2009 CBMC BRASILE, C.P. 1515, Barueri, SP - 06429-970. liong@cbmc.org.br - www.cbmc.org.br La MANNA DEL LUNEDÍ é proprietá intellettuale della CBMC INTERNATIONAL.

lunedì 17 marzo 2014

Trovando forza nelle persone

Qual è stata l’ultima volta che hai realizzato qualcosa d’importante, qualcosa veramente significativa, efficace, totalmente da te stesso, senza nessun aiuto?

Se siamo onesti dobbiamo ammettere che senza l’assistenza o l’aiuto di qualcuno, è praticamente impossibile. Nel mondo degli affari, anche gli alti esecutivi e leader fanno affidamento nel équipe e ad altre persone per raggiungere le mete che si sono prefissate.

Fabbricando e vendendo prodotti, o provvedendo a servizi, noi ci troviamo in mezzo a una rete di persone che ci rendono possibile la realizzazione del lavoro che facciamo.

E allora perché dovrebbe essere diverso per chi sta tentando di vivere la sua fede in Dio nell’ambiente di lavoro del Secolo XXI?

In realtà, non è diverso. Viviamo in un mondo sempre più secolarizzato, in un ambiente in cui molti cercano di scoraggiare qualsiasi integrazione fra la fede e il lavoro. Per questa ragione, molte città si appoggiano a gruppi della CBMC dove impresari e professionisti si uniscono per pregare, studiare la Bibbia e incoraggiarsi mutuamente.

Infatti, quest’anno ci sarà un evento speciale dove leader di varie nazioni si riuniranno per condividere la loro fede e il loro impegno con Gesù Cristo e imparare come servire Dio e gli altri nel mercato globale del lavoro.

Il congresso mondiale della CBMC, è previsto dal 24 al 28 di settembre del 2014, a Orlando Word Center Marriot , Orlando, Florida USA. Si aspettano più di 2.000 persone che rappresenteranno 80 nazioni.  Fra gli oratori ci saranno, fra altri, Louis Palau, argentino; Martin Green e il vocalista Steve Green.

Ecco qualche commento di uomini e donne che parteciparono delle convenzioni passate:

Jesus Sampedro imprenditore Venezuelano, parlò di un uomo d’affari che cercò la CBMC per avere un aiuto pratico: inserire i principi biblici nella sua impresa per poi presentarli ai suoi leader e dirigenti: “…stanno imparando, in una maniera non religiosa, le cose che Dio ha per loro, dentro il lavoro giornaliero. I leader affermano che gli affari miglioreranno se l’équipe conosce Gesù Cristo – e io desidero che abbiano l’opportunità di scoprire una vita migliore”.

Julia Kim imprenditrice della Russia disse che “la CBMC  è una comunità di persone cristiane. Nel mercato del lavoro alcuni sono focalizzati negli affari, altri nell’evangelismo. Penso che la CBMC offra un equilibrio fra lavoro e principi biblici – noi vogliamo essere buoni imprenditori ma anche buoni cristiani”.

Kumara impresario dell’India, ricordò di avere avuto un mentore molto presto, nella vita: “Quando sono arrivato alla CBMC ho capito quanto il mentore sia importante – disciplinando uno a uno – investendo la propria vita in un’altra persona”.

Esther impresaria di Singapore parlò sul suo desiderio di offrire appoggio, incoraggiamento e orientazione spirituale a donne che lavorano e che frequentemente caricano il peso della responsabilità sia dell’impresa che della famiglia. Spiegò che, anche lasciando la China nel 2000 con un diploma di una università prestigiosa, il suo successo professionale non soddisfaceva ancora il desiderio che aveva di incontrare un proposito e un significato per la sua vita.
Fu allora che le presentarono Gesù Cristo: “Voglio aiutare altre donne che affrontano lo stress e la carica extra nella loro vita e portarle a una profonda relazione e esperienza personale con Gesù Cristo”.

Questi ed altri temi saranno citati nella Convenzione Mondiale della CBMC di Orlando. Se vuoi sapere come partecipare o avere un legame col ministero della CBMC,  visita il web site www.cbmcint.org o puoi contattarti con i nostri leader (www.cbmc.org.br).



| AUTORE | Robert J. Tamasy é vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy inc. , una "non profit corporation" con base in Atlanta, Georgia, U.S.A



© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA., con l'unico proposito di presentare Gesú Cristo come Salvatore e Signore a uomini d'affari e professionisti.

lunedì 10 marzo 2014

DIECI AMBITI CHE ...

Dieci ambiti che segnalano il contributo di Jean Calvin al mondo contemporaneo (David Hall, The Legacy of Jean Calvin):
  1. Educazione: rottura con la pedagogia medievale che limita l’educazione all’elite aristocratica e spinta verso l’educazione‚ pubblica, aperta a tutti.
  2. Sostegno ai poveri: non più la ‚carità‛ a pioggia, ma forme di responsabilizzazione dei poveri per uscire dalla spirale della povertà.
  3. Il decalogo diventa un orientamento per la vita pubblica, non più solo la carta di riferimento della pietà personale.
  4. Libertà della chiesa: distinzione rispetto alla magistratura civile e vigorosa salvaguardia della sua autonomia.
  5. Spinta verso forme di governo collegiali. La monocrazia, sia in ambito civile che ecclesiastico, è di per sé portatrice di tentazioni autoritarie.
  6. Politica decentralizzata: la repubblica come forma di stato che garantisce meglio l’equilibrio dei poteri.
  7. Pari dignità tra le professioni: la vocazione ricevuta rende degno ogni lavoro.
  8. La dignità del profitto equo: lo spirito d’intrapresa viene incoraggiato come forma di lavoro responsabile.
  9. La musica nella lingua del popolo: il salterio cantato nella lingua vernacolare.
  10. La spinta alla circolazione di libri: l’editoria a Ginevra diventa un’industria culturale di grande rilevanza.
...e otto punti della fede evangelica e riformata da continuare a rilanciare:
  1. l’impegno nella proclamazione della Gloria di DIo;
  2. la determinazione di porre Gesù Cristo al centro della vita e del pensiero;
  3. l’enfasi sullo Spirito Santo nella creazione e nella redenzione;
  4. la sottomissione e l’impegno alle Sacre Scritture;
  5. la determinazione a esporre tutte le aree della vita alla volontà di Dio;
  6. l’insistenza sui doni e la gioia della creazione;
  7. il bisogno per la chiesa di comprendere e discernere la sua reazione ai principati e alle potenze di questo mondo;
  8. l’impegno per l’unità della chiesa.
[RW]

| Giuseppe Rizza |

domenica 23 febbraio 2014

Che cosa intendi per qualità – e come la realizzi?

Anni fa la Ford Motor Company usava spesso questo slogan pubblicitario: “Qualità è la prima cosa”. Breve e attraente, questo motto persuadeva i compratori ad acquistare i suoi veicoli, presumendo che il fabbricante avesse un forte impegno nella produzione di veicoli di qualità.

La domanda è che cosa significa “qualità”? Io penso che se fai la domanda a 10 persone, avresti 10 opinioni diverse. Recentemente, lavorando in un progetto per una compagnia e parlando col direttore sulla qualità, gli ho fatto questa domanda e la sua risposta fu molto equilibrata: “Fare la cosa giusta, sempre. Questo significa fare quello che da te ci si aspetta, facendo tutto correttamente, con consistenza e non con l’inganno o imbrogliando. Nella nostra industria, non imbrogliare è molto importante”.

Qualità, chiaro, significa anche altre cose. Ti aspetti un lavoro molto più preciso da un orologio Rolex che da un Timex, ma se per te non è importante la marca senza dubbio vuoi che, sia l’uno che l’altro, ti dicano l’ora esatta. La Mercede Benz può offrire una superiore “qualità” di una Dacia economica ma quello che tu desideri è che sia l’una che l’altra ti trasportino da un punto A in un punto B.

Ma ritorniamo alla prima definizione “fare la cosa giusta sempre” e facciamo degli esempi. Ti sentiresti sicuro nel fare una chirurgia con un chirurgo che avesse la reputazione di fare sopravvivere solo il 50% dei suoi pazienti? O fare un viaggio con un jet pilotato da qualcuno che fa con successo il 75% degli atterraggi? O comprare una televisione di alta definizione che accende soltanto 60% delle volte?

Qualità – significa che, sia il prodotto che il servizio devono costituire la migliore cosa sempre.

Ma questo si relaziona con il modo in cui noi lavoriamo nel mercato di lavoro? Potrebbero in nostri colleghi, i nostri impiegati o i nostri clienti aspettarsi da noi il massimo, sempre? Eccellenza, costanza e affidabilità sono il marchio che distingue un’impresa sulla qualità, e che attinge alti livelli di successo. E come amministratori dei nostri talenti donati da Dio, possiamo comprendere che Dio ha tutto il diritto di aspettarsi “qualità” da noi.

Le cose devono essere fatte nel modo giusto.
Per le persone che professano di seguire Gesù Cristo, non c’è spazio per un lavoro mediocre. Dopo tutto, Dio stabilì lo standard, come abbiamo visto nella creazione:
Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. (Genesi 1:31)

Le cose devono essere fatte completamente.
A volte, nella nostra fretta di finire un progetto, prendiamo questa attitudine: “Questo è buono abbastanza”. Ma non è l’esempio che Gesù Cristo diede. Egli venne per condurre, insegnare, servire, come modello di vita fino a dare la propria vita per redimere i peccati dell’umanità.  Egli compì il suo compito:
Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito”.  (Giovanni 19:30)

Le cose devono essere fatte per ragioni corrette.
I nostri motivi sono giusti – stiamo cercando di soddisfare il “cliente” giusto?
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini. Servite Cristo, il Signore”.  (Colossesi 3:23-24)


| AUTORE | Robert J. Tamasy é vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy inc. , una "non profit corporation" con base in Atlanta, Georgia, U.S.A


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EVENTO DA TENERE IN CONSIDERAZIONE:

WORLD CONVENTION 2014 – 24-28 settembre 2014 a Orlando, Florida – Marriott World Center | Per informazioni o contatti: http://www.cbmcint.org/blog/events/world-convention-2014/

lunedì 17 febbraio 2014

Principi basici per qualsiasi fase della vita

Recentemente ho avuto l’opportunità di parlare sul argomento ”carriera” a un gruppo di alunni della scuola media. Può essere stata la migliore cosa che ho fatto in quel mese, o anche in quell’anno. Essendo un fotografo, ho parlato su una possibile carriera in fotografia ma anche ho spiegato alcune importanti, universali questioni che avrebbero potuto aiutare più tardi, nella vita. Ecco qui i punti che ho toccato.

Questi principi hanno un forte supporto biblico, come vediamo qua sotto:

Scopri la tua passione dall’inizio.
Molte persone scoprono quello che loro amano durante il periodo della scuola. Io dissi agli studenti di cercare di capire quello che più amano. Probabilmente è quello che vuoi fare.
Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze”.  (Ecclesiaste 9:10)

Non lasciare che nessuno rubi i tuoi sogni.
Se riesci a passare vari anni nella scuola senza che nessuno cerchi di stroncare i tuoi sogni, sei più fortunato della maggioranza. Molti sistemi educativi insegnano a essere puntuali, a fare quello che dicono e a non commettere sbagli. È quello di cui la società ha bisogno nell’era industriale. Però il mondo sta cambiando. Abbiamo bisogno di persone creative, con nuove idee, passione e desiderio di fare del mondo un posto migliore. “Non commettere sbaglinon è la chiave del successo. È solo uno sbaglio se tu commetti lo stesso errore varie volte, senza fare correzioni. Se noi impariamo dai nostri errori, è valsa la pena averli commessi.
Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano”.  (Giacomo 1:12)

Sforzati per l’eccellenza.
Stare nella media non è più il sufficiente. Concentrati in quello che ami e sforzati per essere il migliore. Le persone più felici e con successo non sono quelle che si dedicano a diverse cose allo stesso tempo. La chiave del successo è essere il migliore in una unica cosa.
Ricordai agli alunni il campione olimpico Tom Hawk, il migliore pattinatore mondiale. Lui non sa fare diverse cose o non ha interesse per farle. Ma per molti anni è stato il più abile e osannato pattinatore del mondo. Dobbiamo tentare di fare lo stesso nella nostra area di passione e competenza.
Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui”.  (Colossesi 3:17)

Sii un alunno, per l’intera vita.
Se oggi sapessi solo quello che ho imparato nella scuola, sarei uno sciocco e senza valore. Il mondo cambia sempre e per avere esito dobbiamo accompagnare questi cambiamenti, adattandoci e cambiando. Se non impariamo niente di nuovo oggi, rimarremo indietro. Una vita di addestramento costante, attualmente è indispensabile. Una delle chiavi importanti in questo apprendimento è semplicemente leggere e leggere sempre più.
Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l'insensato fa sfoggio di follia”.  (Proverbi 13:16)

Siate integri.
Se tu menti o imbrogli, non sarai altro che un bugiardo o un imbroglione. Le persone vogliono trattare solo con persone in cui hanno fiducia. E una volta persa la fiducia che depositarono in te, mai più riuscirai a recuperarla. La reputazione di integrità ci mette una vita intera per essere costruita ma una piccola lacuna basta a distruggerla per sempre.
L’integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina”.  (Proverbi 11:3)


| AUTORE | Jim Mathis`e un direttore esecutivo della BBC in Kansas e Kansas City, Missouri, USA.


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venerdì 14 febbraio 2014

GOSPEL ENTREPRENEURSHIP

There are many reasons to become an entrepreneur. You may be trying to implement a good idea inside your organization, but the status quo keeps shutting it down. You may see a need that isn't being met and decide to do something about it.

You have access to a lot of capital and want to steward it well. Or you can't get a job! Right now colleges and business schools are scrambling to add classes in entrepreneurship to prepare their graduates for a tight job market.

At Redeemer Presbyterian Church in New York City we invest in entrepreneurs because we want to empower individuals in our congregation to create new companies, institutions, and ministries that bring the justice and love of the gospel to the city. Our investment is more than start-up capital; people in the congregation have rallied around our entrepreneurs to test new products; give legal, marketing and strategic advice; and provide spiritual mentorship. At the risk of being kitsch-y, we call this "gospel entrepreneurship."

Gospel + Entrepreneurship + City Serving and Culture Renewing = Gospel Entrepreneurship

How, with God's power, does the gospel change things?

Can we imagine a movement of the gospel in New York City, or any city, that increases the shalom—the peace and prosperity—of the city?

That's what God called the Israelites to do as exiles in Babylon (Jeremiah 29: 4-7); that's what God invites us to do as resident aliens in a culture that does not know or honor him. The power of the gospel is in how it changes our hearts and enables us to serve others at a cost to ourselves.

Tim Keller describes this power well in Every Good Endeavor:

In some ways our contemporary culture operates like the Ring of Power (ref: Lord of the Rings), magnifying the self-serving nature of sin in every human heart. It tells us in myriad ways every day that nobody has the right to tell us what is right or wrong for us—that in the end there is no standard or authority higher than the Choosing Self. Our consciousness and our needs are more real than anything else outside us; there is nothing to which we should submit, nothing that may trump our own happiness without our permission; and there is nothing for which we should sacrifice our freedom. But in the Bible, the very definition of passion—think Christ's Passion—is to sacrifice your freedom for someone else.

The gospel changes us because the hope we have in God, the work of Christ on the cross, and the coming restoration of all things enables us to sacrifice for the sake of others. The gospel becomes our motivation, our vision, and our power to seek the welfare of the city.

What Difference Does the Gospel Make?

What, then, is distinctive about entrepreneurship when the gospel is at the center?

Certainly Christians are not the only people who serve society in selfless and wonderful ways. Thank goodness! Otherwise our world would be in much worse shape. God, through his common grace, has held this fallen world together through the work of Christians and non-Christians alike. Nonetheless, a deeper grasp of the gospel makes a difference in our own hearts and minds and work.

The truth and love of the gospel changes our entrepreneurship in as many different ways as there are entrepreneurs, according to God's infinite creativity.

At Redeemer we talk about the gospel influencing a new venture in four areas:
  • Products and Services: how they foster innovation and contribute to society and human flourishing.
  • Organizational Culture: how the values and practices of the venture contribute to teamwork and trust, justice and integrity, service and humility, joy and excellence.
  • Operations: how the leadership, strategy, systems, structure, and activity of the venture best steward its mission and resources.
  • Broad Stakeholder Perspective: how the interests of investors, customers, employees, suppliers, the industry, and community align for the common good.
We seek to help people in our congregations start new for-profit businesses, schools, art galleries, and theater companies, legal aid clinics and law firms, ministries to help the poor and non-profits to serve the marginalized in our cities because of the biblical mandate to cultivate and steward the creation that God has given us (Genesis 1-2). With God's grace, the body of Christ at work in the world will draw others to a knowledge of Christ and contribute to the welfare of all people. 

Expanded Vison

After seven years of encouraging and discipling entrepreneurs, through the Entrepreneurship Initiative (Ei), we have helped launch more than 30 new ventures. While these barely scratch the surface in addressing the needs of our city, they are signs of hope and God's work. Some are struggling to become sustainable, and others are growing in reach and impact. All have been challenged to think more deeply about their faith and how it motivates and shapes every decision and activity.

Perhaps most significantly, gospel entrepreneurship has expanded our vision for what is possible through the body of Christ. It helps the congregation look outward at the needs of the city and the brokenness of society, rather than become absorbed in meeting our own needs. It has drawn together a community of stakeholders—investors, mentors, experienced entrepreneurs, marketers, lawyers and others—to support the launch and growth of new, worthy ventures. It's the small beginning of a gospel-centered ecosystem—of churches, institutions, arts, service organizations, businesses, and ministries—that can bring the hope and love of Christ to a broken culture.

This year the ecosystem is expanding. Other churches have joined our annual Ei Forum (April 5 and 6) to learn how to encourage entrepreneurs in their community. In partnership, Marketplace One and the Ei will present the first national Gospel Centered Venture Award this April to established entrepreneurs whose companies are good examples of gospel entrepreneurship. The purpose of the GCVAs are to identify inspiring role models and build a nationwide network of entrepreneurs and investors who serve the world we live in well.

The Gospel Changes Everything

As the people of the church are changed by the power of the gospel, it affects everything. Hearts are changed, relationships are changed, and the way we relate to the world changes.

Today, one of the hallmarks of a gospel-centered church is the way it influences people to live and work out their faith in the world. The gospel turns our creative energies towards seeking the peace and prosperity of the work places, institutions, and cultures of our city.


| AUTORE | Katherine Leary Alsdorf is founder and director emeritus of Redeemer’s Center for Faith & Work. -  http://thegospelcoalition.org/

lunedì 10 febbraio 2014

L’integrità è davvero importante?

Un’indagine fatta dall’Ethics Resource Center scoprì che il 45% delle persone che compongono il mercato di lavoro, hanno osservato, personalmente, cattive condotte etiche.Si tratta di una percentuale esageratamente alta, un segno allarmante dell’attuale stato in cui si trova il mondo professionale e imprenditoriale. E sembra che siamo arrivati al punto di accettare questo tipo di situazione come se fosse normale negli affari.

Con la complessità e le sfide dell’economia globale e il clima dell’ambiente degli affari, non solo rimaniamo indifferenti davanti a questo comportamento, ma diciamo a noi stessi che non potremmo sopravvivere nel mercato se non giocassimo secondo le sue regole. 

Molti credono che: “Dobbiamo fare qualsiasi cosa per ottenere o mantenere gli affari”. 

È triste ma stiamo mettendo in disparte la nostra fede e lasciamo Dio fuori da questa equazione.

Però durante i miei anni di esperienza nel mondo professionale, sia come uomo d’affari sia come consulente, ho avuto evidenze, sempre più, che l'integrità è realmente importante.

È importante per Dio. Ed è importante per uomini e donne d’affari, come Rita. Ho conosciuto Rita durante una conferenza. Dopo che c’eravamo conosciuti mi confidò che lottava con un dilemma morale nel suo lavoro. Secondo le sue parole, si sentiva forti "pressioni" interiori a prendere una decisione.

Due anni prima Rita era entrata in una società con altre due persone, nessuna delle due condivideva la sua fede in Gesù Cristo. Col passar del tempo si fece chiaro che molte decisioni prese dai suoi soci, senza il suo appoggio, erano molto discutibili, moralmente. 

Nel suo cuore Rita sapeva quello che doveva fare ma le mancava il coraggio. Non prendere una posizione significava transigere con l’etica e le sue convinzioni.

Dopo avere ascoltato la mia conferenza diretta a un gruppo di impresari, Rita prese coscienza che doveva sostenere i principi biblici in cui credeva, dare le dimissioni dalla società e uscirne.

Sono grato per avere avuto l’opportunitá di conoscere Rita e per avere potuto aiutarla ad arrivare a una decisione, anche se difficile, che Dio chiaramente le chiedeva di assumere.

Rita sapeva che la sua decisione probabilmente non avrebbe cambiato la pratica dei suoi ex-soci ma sapeva quanto era importante vivere e lavorare in maniera compatibile con la fede che lei professava.

Il Libro dei Proverbi ci parla dei benefici ricorrenti nel sostenere elevati livelli di integrità:
Sensazione di pace. “Chi cammina nell'integrità va sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto”. (Proverbi 10:9)
Fonte di direzione. “L’integrità degli uomini retti li guida, la perversità dei perfidi li rovina”. (Proverbi 11:3)
Sentimento di sicurezza. “La giustizia custodisce chi ha una condotta integra, il peccato manda in rovina l’empio”. (Proverbi 13:6) 


|AUTORE | Rick Boxx "Momenti di Integritá com Rick Boxx" é un articolo settimanale che parla sull'Integritá nel mondo degli affari, visti con prospettiva cristiana. Trascritto con autorizzazione. www.integritymoments.com 2000, Integrity Management, Inc. 

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martedì 4 febbraio 2014

Chi fa il lavoro più importante?

Se ti chiedessero, chi svolge un lavoro importante nella tua azienda o nel contesto professionale in cui lavori? Quale sarebbe la tua risposta? L'Amministratore Delegato, il Presidente dell'Azienda o il Proprietario de
lla ditta?

Quando consideriamo il lavoro in termini d’importanza, in genere guardiamo le posizioni nella scala corporativa.
Altri fattori sono la remunerazione e la produttività. Se qualcuno è ben remunerato, è segno che lo merita, giusto?

Ma c’è un’altro modo per stimare l’importanza di una persona nel lavoro? Ho pensato a questo durante una conversazione con un amministratore di un’impresa con la quale stavo lavorando. La fabbrica, che produce prodotti per imprese elencate nella “Fortune 500” (lista annuale delle maggiori imprese americane), dipende dalla qualità del lavoro di molta gente nelle varie tappe del processo.

Per esempio, l’area di approvvigionamento deve assicurarsi che i materiali devono essere disponibili quando necessari, se non lo sono la linea di produzione si blocca. Quindi le persone che lavorano in questa area sono importanti.

Ma le varie aree della azienda sono tutte importanti come ad esempio: l'area commerciale che trova strategie di vendita del prodotto; l'area della manutenzione del parco macchine; l'area contabile che analizza i conti dell'andamento dell'azienda e che controlla i pagamenti con clienti e fornitori; l'area della gestione del personale a partire dallo stipendio fino a svolgere un importante ruolo nei confronti dei collaboratori affinché siano remunerati in maniera adeguata e ricevano i benefici che si meritano, oltre ad assumere nuove persone o a gestire i processi del pensionamento o delle dimissioni.

Quindi, il lavoro o la persona più importante varia a seconda di ciò che deve essere fatto in un determinato momento. Perfino la ditta che ha in carico la pulizia dei bagni può essere considerata la più importante quando si tratta di conservare i servizi igienicamente puliti e ben forniti e di ritirare la spazzatura.

Infine, tutto questo aiuta a renderci conto di due principi importanti:

Non sopravvalutare o sottovalutare la tua importanza.
Anche se sei vicino alla cima dell’organizzazione, la tua efficienza e produttività sono intimamente legate al lavoro di altre persone. O anche se occupi una posizione di livello più basso, la tua professionalità è legata ad altri.
Dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno”. (Romani 12:3)

Non sottovalutare l’importanza dell’altro.
C’è la tentazione di non fare molto caso alle persone che occupano posti inferiori nell’azienda, ma ogni lavoro è importante per il successo della propria impresa. Ognuno dovrebbe essere apprezzato per quello che fa e per la parte che occupa nello sforzo complessivo dell’azienda.
Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri”. (Filippesi 2:3-4)


| AUTORE | Robert J. Tamasy é vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy inc. , una "non profit corporation" con base in Atlanta, Georgia, U.S.A.

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EVENTO DA TENERE IN CONSIDERAZIONE:

WORLD CONVENTION 2014 – 24-28 settembre 2014 a Orlando, Florida – Marriott World Center | Per informazioni o contatti: http://www.cbmcint.org/blog/events/world-convention-2014/

sabato 1 febbraio 2014

When the Gospel Invades Your Office: Tim Keller on Faith and Work

Does Monday morning excite you? If so, good for you(!), but that's not where many of us live.

Our jobs challenge and (threaten to) consume us. So what does devotion to Jesus Christ look like in competitive---and often cutthroat and insecure---workplace environments? How about in painfully mundane ones?

In his new book, Every Good Endeavor: Connecting Your Work to God's Work, Tim Keller (with Katherine Leary Alsdorf) applies characteristic insight to the realm of our vocations. Exploring the meaning, purpose, and significance of work, Keller brings the gospel "world-story" to bear on our frustrations and dreams---and on pressing questions like:
  • What is the purpose of my work?
  • Why is my job so difficult? Is there anything I can do about it?
  • How can I find meaning and serve customers in a cutthroat, bottom-line-oriented workplace?
  • Can I stay true to my values and still advance in my field?
  • How do I make the necessary, difficult choices in the course of a successful career?
I corresponded with Keller, pastor of Redeemer Presbyterian Church in New York City, about "working for the weekend"; how the counternarrative of the gospel addresses our propensity to idolize or demonize, to overwork or underwork; how to counsel discouraged employees; and more.

Instead of viewing work as something we must get done in order to move on to the really important stuff of life, you suggest our vocation is actually the main arena in which we discharge our calling to serve our neighbor and partner with God in his loving care for the world. What's wrong with working for the weekend? 

The phrase "working for the weekend" ordinarily expresses a view of work as a necessary evil, but God put work into the Garden of Eden, so work must be an enormous good, something that fits and fulfills part of our design. The phrase also may mean working just for the money necessary to enjoy yourself in your leisure time. But work throughout the Bible is seen as service---service to God and our neighbor.

"Without an understanding of the gospel," you write, "we will be either naïvely utopian or cynically disillusioned." How is our heart's tendency to idolize or demonize particularly manifested in our work?

The gospel includes the news that the problem with the world is sin---sin in all of us, sin marring everything---and the only hope is God's grace. That prevents us from locating the real problem in any created thing (demonizing something that is God-created and good) or locating the real solution in any created thing (idolizing something limited and fallen). Also, the Bible lets us know that while Christ's kingdom is already here, it is not yet fully here. We are saved, but still very imperfect, yet we live in the certainty that love and goodness will triumph in the world and in us.

In short, we have no reason to become too angry or too sanguine about any trend or object or influence. We have no reason to become too optimistic or too pessimistic. In the book we argue that this balanced gospel-view of life has an enormous effect on how we work. Christian journalists should not be too cynical, nor should they write puff pieces or propaganda. Christian artists should be neither nihilistic and unremittingly dark (as so much contemporary art is), nor sentimental, saccharine, or strictly commercial (doing whatever sells). Christians in business should avoid both the "this company will change the world" hype or cynically "working for the weekend."

You observe that when "our identity is untethered to our job, we experience a new freedom both from our work and in our work." How can Christians ground their identity rightly and so be liberated from both overwork and underwork---and actually "set free to enjoy working"?

It is quite possible to believe that your deepest identity should be in Christ, but still have a heart functioning as if it is grounded in your work. Dr. Martyn Lloyd-Jones, who was originally a physician, said "there are many whom I have had the privilege of meeting whose tombstones might well bear the grim epitaph . . . 'born a man, died a doctor.'" It is one thing to believe you are justified by Christ's righteousness, not your own achievements---and it is another thing to let the doctrine truly shape your affections, the way your heart works.

How do you change your heart? That question deserves either a week's answer or a sentence. So here's the sentence: "The holy Scripture and prayer---the one is the fountain of living water, the other the bucket with which we are to draw" (John Newton, Works, Vol. 1, p. 141).

Martyn Lloyd-Jones once remarked, "To me the work of preaching is the highest and the greatest and the most gracious calling to which anyone can ever be called." Was Lloyd-Jones mistaken to elevate one calling above all others?

Maybe he was. I don't think Luther would agree with him. He argued forcefully and convincingly that since all callings are from God, and all human callings get God's work done, that they all have equal dignity.

But I'm still sympathetic to Lloyd-Jones's statement, especially when he says preaching is the most "gracious" calling. Maybe he would argue that all callings have equal dignity before God, but they don't all help people in equally powerful ways. Of all the gifts you can give people, what could be greater than revealing to them the saving grace of God?

In the end I have to side with Luther theologically---but I have to admit that often when I'm preaching with God's help I feel exactly the way Lloyd-Jones did.

What is the significance of Sabbath rest in relation to our work?

It has always been enormous, because it is one of God's ten basic commands for human life. But if possible it may be more important for our frantic, work-without-boundaries, manic culture. The Sabbath was radical in the time of ancient Israel, because it meant that work and profit-taking has limits, like a river that must not burst its banks. Life is not only about work and about making money. Bodies and minds need rest.

But the New Testament makes it clear that the practice of the Sabbath points to the deeper "Sabbath rest" of the gospel, in which we learn to rest in Christ for our salvation rather than in our works. This is the "rest under the rest" that we need in order to keep modern work from driving us into the ground with its endless demands for increasing profits and productivity.

How would you encourage a believer for whom work feels like pure drudgery, who thinks, There's just no way I'm making a difference?

Look at Ephesians 6:5-9 and Colossians 3, where Paul is talking not to professionals but to servants, telling them to transform the drudgery of their work by "working as unto the Lord." Lots of good commentaries and sermons out there on this Ephesians text help us understand the sweeping implications of this principle.

You remark that people "long for their pastor to be interested in learning more about the situations they face on a daily basis." How can pastors better empathize with, encourage, and equip their people in regard to their work?

At one point in my ministry here I regularly visited my members at their workplace---either eating lunch with them in their office or just going by to see them there. Usually these visits had to be brief---20 to 30 minutes. But this made it possible to learn quite a lot about their work-issues and the environment in which they spent so much of their time.

Another thing to do is gather some people from your church who work in the same field and ask them to come up with a set of issues or questions they have about how to integrate their Christian faith with their particular kind of work. Then try to answer those questions with biblical theology and pastoral wisdom.

Of course another thing to do is to preach often on passages of the Scripture that relate directly to our work in the world, but also about work from passages not directly on the subject. Always ask, "Does this text have anything to say to people in their work?"

| GIORNALISTA |Matt Smethurst serve come editore associato per la coalizione Vangelo e vive a Louisville, Kentucky.

lunedì 27 gennaio 2014

Costruendo sulla Roccia

All’inizio dell'anno 2014, la rovina nel mercato azionario causato dalla tempesta finanziaria del 2008, è quasi sparita dalla nostra memoria.

Dalla caduta fino alla fine di novembre, le azioni del mercato statunitense salirono più del 175%. Il guadagno fu del 30% soltanto nei primi 11 mesi del 2013. Oggi dopo molti successi commerciali forse abbiamo dimenticato quei momenti difficili e l’importanza di essere preparati alle tempeste “occasionali”.

Durante l’uragano Rita, nel 2005, Warren e Pan Adams perdettero la loro casa situata sulla costa del Golfo in Gilchrist, nel Texas, Stati Uniti. Amavano il mare e decisero di ricostruire. Preoccupati della dolorosa lezione imparata durante l’uragano, costruirono con fondazioni più resistenti contro le tempeste e colonne di sostegno alle strutture, molto più forti e alte.
La casa fu costruita per resistere a un uragano della Categoria 5 e il piano inferiore rimase a 5 metri e mezzo sul livello del mare. Tre anni più tardi l’uragano Ike, ruggì passando dalla piccola località costiera.

Quando la tormenta finì, la caserma dei pompieri fu distrutta dalla furia dei venti come l’ufficio postale e la maggioranza delle 200 case di Gilchrist. Però la nuova casa di Adams rimase in piedi.
Gli increduli chiesero: “Come ha potuto quella unica casa resistere alla forza dell’uragano?” La casa ha resistito perché fu progettata per resistere ai forti venti dell’uragano. 

Dovremmo tenere conto di questa lezione nel considerare il nostro futuro finanziario. Noi non sappiamo quali tempeste verranno e quando ma prima o poi verranno. Se siamo saggi, noi costruiremo le nostre “case finanziarie” su fondazioni forti, così rimarranno in piedi quando il peggio sarà passato.

Gesù Cristo ci insegnò come costruire una vita:
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”. (Matteo 7:24-27)

Gesù Cristo parlò in termini generali su come seguire i suoi insegnamenti nella nostra vita quotidiana. Ma quante “case finanziarie” sono cadute durante il grande crollo perché furono costruite sulla sabbia dei progetti umani?

Durante molti incontri per molti anni ho parlato sull’errore numero uno che molte persone fanno ignorando il basamento dei principi biblici nell'amministrare le loro finanze.

Già che un nuovo anno è appena iniziato, vorrei incoraggiarti a:

Ricordati delle difficoltà che hai attraversato affrontando la “tempesta del 2008”. Pensa a loro per essere pronto e ben preparato per affrontare tempeste future.

Rivedi la forza delle tue attuali fondazioni finanziarie. Fai attenzione a come rimanere libero dai debiti e formare un fondo per una situazione critica.

Segui i principi protettivi di Dio in tutte le aree della tua vita finanziaria.

Io non sto immaginando che andremo incontro a un’altra tempesta finanziaria nel 2014. Chi lo può sapere?

Ma se la bufera venisse, la tua casa deve essere costruita sulla roccia perché così non cadrà.

| AUTORE | Austin Pryor

© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA., con l'unico proposito di presentare Gesú Cristo come Salvatore e Signore a uomini d'affari e professionisti.

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EVENTO DA TENERE IN CONSIDERAZIONE:
WORLD CONVENTION 2014 – 24-28 settembre 2014 a Orlando, Florida – Marriott World Center | Per informazioni o contatti: http://www.cbmcint.org/blog/events/world-convention-2014/

lunedì 20 gennaio 2014

Non permettere che la paura ti inibisca

Bill Moore, era un mio vicino di casa durante la mia infanzia, morì recentemente. Aveva 97 anni. Bill visse nella casa di fronte a noi durante la mia infanzia e adolescenza. Per diversi anni Bill prese in affitto un pezzo di terra dalla mia famiglia per usarla come pascolo per le sue mucche.

La sua morte mi fece ricordare quando io avevo 6 o 7 anni, il giorno che mio cugino Bobby ed io decidemmo di prendere una scorciatoia che attraversava il pascolo per andare al nostro nascondiglio preferito per la pescare.

Bill Moore aveva un grosso vecchio toro che proteggeva molto il suo pascolo. Quando il toro ci ha visto attraversare la “sua” terra, ha pensato che non fosse una buona idea e decise così, di caricarci.
Bob ed io corremmo il più rapido possibile, e ci tuffammo sotto il reticolato e ci mettemmo in salvo.

Non ricordo di avere guardato indietro per vedere a che distanza il toro si trovava, il suono del suo respiro e il rumore delle sue zampe, ci fecero correre molto veloci e ricordo che eravamo morti di paura.

Forse avevamo il ricordo di molti cartoni animati dove il toro veniva fatto vedere come un personaggio aggressivo che buttava fuoco dalle narici. Ma la paura, una salutare paura, in questi casi, ci ha spinti fuori dal pericolo.

La paura può essere un fattore motivante, ti porta ad evitare o a fuggire dal pericolo e incoraggia a cercare salvezza. Gli psicologi spiegano che “l'istinto di lotta o di fuga”, nei momenti pericolosi sia molto utile. Allo stesso tempo la paura può essere molto debilitante, ci impedisce di seguire i nostri sogni, di prendere iniziative per liberarci da un cattivo impiego e di incontrare motivazione per tentare qualcosa di diverso nel lavoro e nella vita.

Recentemente ho visto un cartello che diceva: “Vincere la paura della sconfitta è l’inizio della creatività”. Tutte le grandi realizzazioni sono state effettuate, in un certo modo, dalla vittoria sulla paura. La paura della sconfitta, del ridicolo, che la sfida sia maggiore di quella prevista, che ci avventuriamo fuori dalla zona del nostro conforto. Paura di realizzare quello che “nessuno ha fatto prima”.

La Bibbia ci insegna molto sulla paura, riconoscendo che è una delle più basiche e comuni delle emozioni. Dice che la grande parte della paura non è necessaria se depositiamo la nostra fiducia in Dio e nelle Sue risorse.

Per esempio:

Certezza che non siamo da soli.
Uno dei motivi per cui ci sentiamo soli, è la sensazione di isolamento e che stiamo affrontando sfide e ostacoli completamente soli.
Dio dice che questo non è vero: Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio”. (Isaia 41:10a)

Essere sicuri che Dio ti aiuta.
Vinti dalla paura, a chi ricorrere? Dio dice di dirigerci a Lui.
Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa”. (Isaia 41:10b)

Certezza del suo amore e della sua attenzione.
Quando abbiamo fiducia nel Suo infallibile amore e protezione, possiamo affrontare le nostre paure.

Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.” (1 Giovanni 4:18)

Sia che le nostre paure siano reali o immaginarie, se il toro stia bleffando o realmente ci corre dietro, dobbiamo valutare la situazione con esattezza, affrontare e vincere i nostri timori e inseguire i nostri sogni.

Se Dio ci ha dato un sogno o un desiderio ambizioso, possiamo avere fiducia in Lui perché ci guidi e provveda ai ricorsi per la sua realizzazione.



| AUTORE | Jim Mathis`e un direttore esecutivo della BBC in Kansas e Kansas City, Missouri, USA.


© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA.


Evento da tenere in considerazione:
WORLD CONVENTION 2014 – 24-28 settembre 2014 a Orlando, Florida – Marriott World Center