Se
tu avessi l’opportunità di fare tutto quello che desideri di fare, e molto denaro, continueresti a fare quello che fai oggi?
Quando,
anni fa, un amico mio fece questa domanda, mi prese di sorpresa. Pensai e
considerai che cosa rispondere. Dopo una pausa risposi che avendo un’altra
opportunità sceglierei un’altra attività lavorativa. Questa riflessione diede
inizio a un processo che risultò fondamentale al cambiamento radicale della mia
carriera e aprì porte di opportunità che mai più avrei immaginato.
Per
questo ho trovato interessante uno scritto in un blog che un altro amico mi
raccomandò. L’autore, Seth Godin, blogger, formatore, esperto di marketing,
impresario e oratore pubblico, menzionò l’importanza di fare un uso saggio, del
nostro tempo, talento ed energia. Queste parole avevano “toccato” alcune
considerazioni che feci molti anni fa ed in modo particolare una sua domanda.
Godin
scrisse: “Tutti i giorni tu investi un
pò di te nel tuo lavoro e una delle grandi scelte disponibili é dove tu farai
questo investimento. Il progetto nel quale tu stai lavorando o il leader a cui
ti riporti, valgono il tuo investimento?”.
“Investire
in un posto sbagliato per una settimana, un mese, non ti mette in crisi ma
passare dieci anni investendo in qualcosa che non t’interessa, o lavorando con
qualcuno che non si interessa di te... – puoi impegnarti per cercare il meglio”.
Nel
mercato del lavoro di oggi, incerto e limitato, cambiare d’impiego non è qualcosa che si debba fare con leggerezza. Il detto: “Un passero nella
mano è meglio di due che volando”, si può applicare anche per le decisioni
di carriera importanti. Quando decidevo di cambiare lavoro ho sempre cercato il nuovo lavoro mentre stavo già lavorando.
Intanto,
come Godin sottolineò, questo non giustifica lo spreco di una buona parte della
nostra vita professionale avendo ruoli importanti, con responsabilità, senza senso o
che non siano rimunerative.
Nella
organizzazione in cui lavoro, parliamo con uomini d’affari e leader
professionali su come “inseguire le passioni” nel contesto del loro lavoro. Quando
abbiamo l’opportunità di realizzare un lavoro, o ci ingaggiamo in una attività
che ci fanno corrispondere a realizzazioni professionali, cerchiamo d’incontrarli
in un contesto allegro, perché con questo stato d’animo siamo più produttivi e
apprezziamo di più la vita.
Al
contrario del concetto popolare, il lavoro non è un “male necessario”. Dio
istituì il lavoro e designò l’umanità come custode della Sua creazione. La Bibbia descrive Dio come
“lavoratore”. “Allora Dio, nel
settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo
giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò,
perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto”. (Genesi
2:2-3)
Il
lavoro, naturalmente, non è facile ma diventa più facile – e più piacevole –
con la giusta motivazione. La
Bibbia ci insegna che cosa dobbiamo chiedere a Dio: “Sia su di noi la bontà del Signore, nostro
Dio: rafforza per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rafforza”.
(Salmi 90:17) Infine, il lavoro è un’idea di Dio, così è meglio
fare quello che Lui vuole da noi – e farlo alla Sua maniera.
| AUTORE | Robert
J. Tamasy é vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy inc. ,
una "non profit corporation" con base in Atlanta, Georgia, U.S.A.
Veterano con piú di 30 anni di giornalismo, ha scritto ed editato 9 libri
inerenti al mondo degli affari. Recentemente ha collaborato con David A.
Stoddard su "The Art of Mentoring": 10 Principi sullo Sviluppo del
Completo Potenziale delle Persone pubblicato dalla Navpress.
© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della
CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org
una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel
1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA.
@andrea_zzi
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