martedì 18 giugno 2013

La trascurata virtù del duro lavoro

Una ricerca che appare nel settimanale Parade, negli Stati Uniti, scoprì che 51% delle 26.000 persone intervistate, credono che la maniera più efficace per progredire nell’ambiente di lavoro consiste nel tirare profitto dalla politica interna delle organizzazioni. Soltanto il 27% disse che la carriera professionale è il risultato di un lavoro duro e diligente.

Se un numero grande di lavoratori pensa che il migliore cammino per arrivare a essere promossi e ad avere ricompense sia la furbizia, possiamo considerare questa opinione  una profezia che perpetua la banalità. Molti di questi concludono che gli interessi personali e professionali prosperano meglio quando si tenta debilitare i colleghi e ottenere così il favore dei loro leader, invece di perfezionare le proprie abilità.

È un’infelicità sotto vari aspetti. La virtù del lavoro arduo, riconoscimento dell’onore nel lavoro ben fatto, non vengono riconosciute.

Quelli che si beneficiano del lavoro duro: datori di lavoro, colleghi che dipendono dalla contribuzione dei compagni, fornitori e clienti, sono imbrogliati quando altri lavoratori preferiscono concentrarsi nel manipolare il “sistema” per soddisfare i loro desideri personali. E il valore intrinseco del lavoro, il credere che esso sia nobile e gratificante viene messo da parte.

La Bibbia sottolinea con ampiezza l’importanza del lavoro. Invece di essere visto come “male necessario”, le Scritture assicurano che Dio ha ordinato il lavoro come uno dei suoi propositi per la razza umana. Mettendo in evidenza che un lavoro ben fatto può e deve essere riconosciuto e ricompensato.

Il lavoro fu pensato per garantire il nostro supporto. Tutti noi abbiamo delle necessità come ad esempio: mangiare, una casa, vestirsi, viaggiare e molto altro. Lungo la storia umana, il lavoro è servito per soddisfare queste necessità. Non apprezzare questo è diminuire la soddisfazione di essere capace di provvedere alle proprie necessità e a quelle della famiglia. “Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare”.  (2 Tessalonicesi 3:10)

Il lavoro riflette l’integrità e l’impegno personale. Quando stipuliamo un contrattato con un cliente (…datore di lavoro…), le condizioni dell’accordo evidenziano il tipo di responsabilità che ci sono attribuite. I nostri datori di lavoro si aspettano che compiremo il lavoro specificato con correttezza e impegno.
I “politici” dell’ufficio cercano di progredire per mezzo di manipolazione delle relazioni e non attraverso le loro capacità.  Un migliore approccio sarebbe applicare Proverbi 27:18 “Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato”.

Il lavoro può generare riconoscimento per eccellenza. È vero che possiamo impegnarci per meritare il favore del nostro capo ma il metodo più sicuro per il progresso professionale è essere riconosciuto per l’eccellenza e la qualità del lavoro che ci è attribuito. “Hai visto un uomo veloce nelle sue faccende? Egli starà al servizio del re; non starà al servizio della gente oscura”.  (Proverbi 22:29)

Le persone che ci circondano possono essere abili in giochi politici sul lavoro ma lascia che ti dia un suggerimento: mantieniti concentrato nel lavoro arduo, mentre curi gli interessi del tuo leader. Sarà meglio che praticare “giochi politici”.


| AUTORE | Rick Boxx -- "Momenti di Integritá com Rick Boxx" é un articolo settimanale che parla sull'Integritá nel mondo degli affari, visti con prospettiva cristiana.


© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org  una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA, con l'unico proposito di presentare Gesú Cristo come Salvatore e Signore a uomini d'affari e professionisti.


PUT YOUR FAITH TO WORK

La nostra visione è quella di creare un movimento di Cristiani Evangelici nell’ambito del lavoro autonomo sia nell’ambito di rapporti professionali di dipendenza da terzi ma con posizioni di responsabilità o di piena autonomia.
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