lunedì 6 gennaio 2014

Decisioni basate sulla paura

La paura, come sappiamo, può essere di grande importanza nel modellare il nostro comportamento.
Hai mai considerato l’effetto che la paura può avere nelle decisioni che prendiamo sul lavoro?

Uno studio della Barna Group [ https://www.barna.org/ ] rivelò che 17% delle persone intervistate disse di avere preso decisioni
fondate sulla paura.
Arrivarono a prendere determinate decisioni non per causa delle loro forti convinzioni su ciò che è corretto e appropriato, ma mosse dal desiderio di evitare conseguenze indesiderabili nel caso le loro scelte fossero state diverse.

Questo si mostrò vero nella mia esperienza, poco dopo avere iniziato la mia carriera. Molto presto, come perito contabile, dovuto a un errore commesso nel passato, avevo paura di perdere il mio impiego. Quando un capo mi disse di fare qualcosa di illegale per un cliente, il senso di colpa e la mia paura vennero a galla. Sebbene sapessi che quello che mi stava chiedendo di fare era sbagliato, cedetti e feci quello che mi fu chiesto di fare, per evitare il licenziamento.
Non ho mai ho dimenticato quel episodio e, sebbene non ebbi affrontato misure disciplinari, questo episodio mi portò a pensare a come facevo le mie scelte, tanto nel lavoro come nella mia vita personale. La paura, decisi, non avrebbe mai influenzato le mie scelte morali ed etiche solo per cogliere un’opportunità nel mondo degli affari o nel mio contesto sociale.

È chiaro che non sempre la paura porta ad avere un comportamento illegale o disonesto. Prendiamo decisioni su investimenti basati sulla paura, credendo che il nostro benessere finanziario sia in gioco.

Quando ci confrontiamo con un concorrente forte, nella ricerca di attrarre un cliente importante, possiamo fare promesse che sappiamo non potranno mai essere soddisfatte. Facciamo ore extra di lavoro, mettendo a rischio la salute e sacrificando tempo per la nostra famiglia, per la paura di non essere capaci di soddisfare l’aspettativa dei nostri responsabili.

La paura può portarci a fare cose che sappiamo essere sbagliate ma non dobbiamo arrenderci a queste tentazioni. Possiamo stabilire limiti, determinando in anticipo in che area non metteremo a rischio le nostre convinzioni e i nostri valori.

Però, ancora più importante, dovremmo avere in mente l’Unico che dovremmo seguire e avere l’ultima parola nelle cose che decidiamo di fare o di non fare.

Nell’Antico Testamento della Bibbia, Deuteronomio 10:12 insegna:
“Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima”.

Nelle scritture vi sono molti riferimenti inerenti il “timore di Dio”. Esso [il timore] trasmette un profondo sentimento di riverenza e rispetto, riconoscendo che Egli ci mise dove siamo per onorarlo e rappresentarlo.

Egli ci affidò i talenti e le abilità che abbiamo, per i Suoi propositi. Le esigenze dei nostri supervisori giammai devono stare al di sopra di quelle del Dio che serviamo.

Le molte esperienze, nel campo imprenditoriale e professionale, mi insegnarono un’importante verità: la migliore decisione etica viene dal temere e amare a Dio, più che da qualsiasi supervisore, non importa quanto potere e influenza egli abbia nella organizzazione.
I cammini di Dio sono sempre i migliori.


| AUTORE | Rick Boxx "Momenti di Integritá com Rick Boxx" é un articolo settimanale che parla sull'Integritá nel mondo degli affari, visti con prospettiva cristiana.
Trascritto con autorizzazione. www.integritymoments.com 2000, Integrity Management, Inc

© MANNA DEL LUNEDÍ é un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale, senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA.

Evento da tenere in considerazione: WORLD CONVENTION 2014 – 24-28 settembre 2014 a Orlando, Florida – Marriott World Center Per informazioni o contatti: http://www.cbmcint.org/blog/events/world-convention-2014/

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