Forse sarai sorpreso dal fatto che la
tradizionale strategia di comando negli Stati Uniti e nella maggior parte del
mondo sia rimasta la stessa, malgrado gli onori di cui abbia goduto il
sistema “bottom-up” (ascendente) praticato dai leader di diverse grandi
compagnie negli anni Ottanta.
Diversi amministratori e dirigenti avevano
criticato duramente il sistema “top-down” (discendente), un metodo di direzione
gerarchica che aveva caratterizzato le imprese negli anni del dopoguerra.
Comunque, non è cambiato molto il sistema, da allora.
Eppure pare evidente che le pratiche del
passato, che manipolano i processi produttivi al fine di raggiungere gli
obiettivi relativi a costi e guadagni, e che sono dettate dalle politiche di
comando e di controllo delle informazioni di tipo “top-down”, debbano essere
sostituite da pratiche di consenso “bottom-up”.
Perché c’è voluto così tanto tempo per
prendere coscienza che le persone sono più importanti dei numeri?
Che se trattiamo i nostri impiegati e
clienti come noi desideriamo essere trattati, l’atteggiamento del personale e
la produzione aumentano e le imprese hanno successo?
Che il capitale più prezioso sono quei
lavoratori che conoscono più da vicino l’attività, insieme alle informazioni
precise e dirette sulle necessità della nostra impresa e dei clienti?
È sorprendente vedere che la parola comando
sia menzionata appena sei volte nella Bibbia, mentre la parola servo è
menzionata 46 volte solo nel libro della Genesi. Le parole “servo” nel Antico
Testamento della Bibbia e “ministro” nel Nuovo Testamento, sono simili al idea
di un “rematore inferiore”. Nei secoli passati, per evitare la morte per il
forte calore, i tetti delle imbarcazioni erano fatti con grate di metallo, lì
sotto gli schiavi delle file superiori e medie remavano. Non potendo lasciare
le loro posizioni, i rematori in basso ricevevano tutta la sporcizia sulle loro
teste.
Questa non è un’immagine attraente, ma
riflette l’umiltà e l’abnegazione di un vero servo. Come ha detto Gesù, chi
serve il Dio Altissimo sa che non lavora per essere servito, ma per servire,
non importa se strada facendo sorge qualcosa di sgradevole nel cammino.
Paradossalmente questa qualità forma dei leader nei quali gli impiegati hanno
fiducia e che sono sempre disposti a seguire.
Ecco qualche esempio che la Bibbia offre sul servire –
e il comandare.
Il
servizio precede i riconoscimenti.
“Chiunque
vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore; e chiunque, tra di voi,
vorrà essere primo sarà servo di tutti”. (Marco 10:43-44)
Il
comando richiede di mettere gli altri al primo posto.
“Quanto
all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto
all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente”. (Romani 12:10) “Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma
ciascuno cerchi quello degli altri”. (1 Corinzi 10:24)
L’umiltà
è la prima virtù del leader.
“Il
maggiore tra di voi sia vostro servitore. Chiunque si innalzerà sarà abbassato
e chiunque si abbasserà sarà innalzato”. (Matteo 23:11-12) “È meglio essere umili con i poveri che
spartire la preda con i superbi”. (Proverbi 16:19)
I
migliori leader riconoscono i doni e le abilità, propri e degli altri.
“Avendo
pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo
dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero,
attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare; se di esortazione,
all'esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con
diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia”. (Romani
12:6-8)
| AUTORE | "Adattato, con permesso, da un articolo
di Randi Walti, consulente d'affari che risiede a Melbourne, Florida, USA. È
autore della rivista elettronica "Business Life Today" nel sito www.lifoustoday.com".
© MANNA DEL LUNEDÍ é
un’edizione settimanale della CBMC INTERNATIONAL http://www.cbmcint.org una organizzazione di ambito mondiale,
senza denominazione, fondata nel 1930, con Sede a Chattanooga, TN – USA,
con l'unico proposito di presentare Gesú Cristo come Salvatore e Signore a
uomini d'affari e professionisti.
PUT YOUR FAITH TO WORK
La nostra visione è quella di
creare un movimento di Cristiani Evangelici nell’ambito del lavoro autonomo sia
nell’ambito di rapporti professionali di dipendenza da terzi ma con posizioni
di responsabilità o di piena autonomia.
Vogliamo incoraggiare tutti i
credenti ad accettare e ad affermare il loro ministero e la loro missione
quotidiana dovunque Dio li ha chiamati a lavorare.
Serviamo Dio nel mercato
globale attraverso la definizione e il rafforzamento di gruppi dirigenti
nazionali e regionali, di presentare in modo efficace le verità di Gesù Cristo
per le imprese e professionisti e per vedere vite trasformate da Cristo.
I Cristiani impegnati in molti
mestieri, nel commercio, negli affari e nelle professioni possono arrivare
spesso in luoghi dove non possono arrivare i tradizionali fondatori di chiese o
gli evangelisti.
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