martedì 18 dicembre 2012

Etica e Internet

| Una delle particolarità del profilo teologico di Internet è di favorire un tendenziale "isolamento" degli individui e una loro ricombinazione "virtuale" con altri individui.
Da un lato, internet favorisce l'allenamento dei lagami con la comunità concreta e vicina, esaltando l'identità individuale, la sua libertà di scelta e sganciandola dalla rete di relazioni incarnate e prossime.
Dall'altro, mette in relazione gli individui su base virtuale e crea nuove tipologie di comunità basate su una diversa pratica della socialità. In queste comunità, ad esempio, si accede e si esce a piacimento, in genere con nomi identificativi diversi, sulla base di interazioni più "liquide" e sfuggenti che "solide" ed impegnative.
Per il cristianesimo, il "prossimo" con cui si fa comunità può essere una persona connessa in modo vario (Paolo, ad esempio, non conosceva di persona tutti i destinatari delle lettere, ma aveva sentito solo parlare di molti di loro), ma deve essere anche la persona che mi sta accanto, davanti, di dietro, nella sua umanità corporale e problematica... L'etica ha il compito d'interrogarsi sulle motivazioni che spingono le persone a connettersi in forme virtuali e sulle ricadute comunitarie di internet.
La società virtuale è specchio di frustazione legate alle distorsioni della società reale. Per questo non può essere liquidata moralisticamente, ma deve essere presa sul serio agendo per trasformarla nel segno di una comunità che è pluriforme quanto si vuole, ma sempre intessuta di corporale realtà. |

Studi di Teologia | Suplemento n5
Etica e Internet | 3. Comunità e Internet
Leonardo De Chirico

Nessun commento:

Posta un commento